
Armelio Zaccagno ad Arischia era conosciuto come compare Ame’. Ex impiegato dell’ufficio ragioneria dell’Anas in pensione, per dieci anni era stato il responsabile del controllo della statale 80, che collega L’Aquila al teramano. D’inverno percorreva la strada con lo spazzaneve per pulire la via e liberare gli automobilisti sorpresi dalle improvvise bufere sul passo delle Capannelle. Raccontava che spesso li trovava chiusi nelle auto per il freddo e per la paura dell’attacco dei numerosi branchi di lupi che popolano quei monti. Viveva a L’Aquila da oltre 20 anni nella casa del figlio Francesco. La mattina era solito fare una passeggiata in centro con la sua amata gatta “Bellina”, dalla quale non si separava mai, che lo seguiva e lo aspettava per ritornare. Il pomeriggio invece era dedicato al grandissimo giardino, che curava da solo. Aveva selezionato lui stesso tutte le piante perché fosse fiorito durante tutto l’anno. Ed era solito regalare un fiore a ogni signora che passasse di fronte al suo cancello. La moglie Filomena, con la quale aveva festeggiato le nozze d’oro, era morta nel 2003. La notte del 6 aprile il tetto della sua stanza è crollato sul suo letto, dove dormiva assieme a Bellina. E’ morto assieme a lei, ha avuto un malore mentre il figlio Francesco, assieme ai soccorsi, tentava di liberarlo.