
Liliana Elleboro era conosciuta da tutti come Lalletta Fogòla, dal diminutivo e dal nome della famiglia che gestiva la cartolibreria a Piazza Palazzo, dove lavorava, nel centro storico dell’Aquila. Un paio di anni prima del terremoto era andata in pensione. Rimasta vedova e senza figli, nel suo testamento aveva disposto che gran parte dei suoi lasciti fossero destinati ad associazioni di volontariato e beneficenza. Tra le quali l’Ail dell’Aquila. Era molto devota, parte dei suoi risparmi sono andati infatti ai sacerdoti della sua parrocchia, perché dicano regolarmente una messa in suo suffragio, e ai vicini di casa, perché portino fiori sulla sua tomba.