Nicola Bianchi

Nicola non aveva ancora compiuto 23 anni. Amava molto le piante carnivore: ne aveva diverse e le curava quotidianamente. E gli piaceva scrivere racconti di fantasia, che ogni tanto pubblicava su internet. Ma la sua grande passione era quella per la scienza: studiava Biotecnologie alla facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali dell’Aquila. Affrontava ogni esame con meticolosità. Il suo sogno era diventare ricercatore. Veniva dalla frazione di Colli, un piccolo paese in provincia di Frosinone. Era uno dei tanti ragazzi fuori sede che alloggiavano vicino alla Casa dello studente. Altri venivano, come lui, dal Frusinate: Marco Alviani, Giulia Carnevale e Armando Cristiani. La palazzina in cui Nicola viveva, in via Gabriele D’Annunzio, è crollata come cartapesta, uccidendo tanti altri ragazzi. Una circostanza sulla quale il padre, operatore del 118, ha chiesto chiarezza fin dal primo giorno.