Ernesto Sferra amava insegnare. La pensione non aveva scalfito la vocazione: prendere per mano gli altri e guidarli verso la soluzione di un problema. Veniva da Carovilli, in provincia di Isernia, ma aveva sempre insegnato Educazione artistica a Castel di Sangro, vicino all’Aquila. Due generazioni di castellani hanno imparato a disegnare con lui. Lo conoscevano tutti. Quando era a casa, il lavoro si trasformava in hobby: gli piaceva la pittura e si divertiva a disegnare fumetti. Qualche anno prima di morire era riuscito a organizzare una mostra a Fiuggi. Tra il 1960 e il 1964 Ernesto era anche stato sindaco di Forli del Sannio, vicino a Isernia, ed era stato nominato Cavaliere del Lavoro dall’allora presidente Segni. Ernesto aveva casa a Castel di Sangro, ma ci tornava raramente. Aveva perso la moglie da venti anni e gli piaceva stare con i suoi figli. Uno a Isernia, dove avrebbe passato le vacanze di Pasqua, una a Fiuggi e una all’Aquila, dove Ernesto si trovava il 6 aprile. La palazzina dove dormiva, a via Cascina, è crollata solo all’interno. La figlia, il genero e il nipote si sono salvati.