Silvana Rotellini era nata a Bazzano, un piccolo borgo a poche centinaia di metri da Onna, dove si era era andata ad abitare dopo il matrimonio con il marito. Era rimasta vedova e viveva sola nella sua casa in piazza Umberto I. Di trasferirsi dai figli non ne aveva mai voluto sapere. Ci teneva ad essere autonoma e indipendente: era pensionata ma i compaesani la ricordano con la zappa in spalla, diretta ogni giorno in bici verso i campi che aveva coltivato per tutta la vita, ad accudire gli animali (teneva ancora polli, conigli e pecore) oppure sul trattore per raccogliere il fieno. Solo per i lavori più pesanti “costringeva” i due figli ad aiutarla. Amava raccogliere la sua famiglia, i due figli e i quattro nipoti, attorno alla sua tavola e cucinare per loro ciò che lei stessa produceva.