Delfino Donati aveva 88 anni. Era stato mpiegato comunale e a Filetto, il suo paese, lo conoscevano tutti. Aveva otto figli e numerosi nipoti e pronipoti. Durante la Seconda guerra mondiale si trovava in Libia. In seguito a un bombardamento era rimasto ferito, ma i commilitoni, credendolo morto, lo avevano lasciato sul campo. Si è salvato solo grazie a un amico accortosi che in realtà era ancora vivo. Delfino è morto poco dopo il terremoto del 6 aprile all’ospedale San Salvatore a L’Aquila dove era ricoverato da qualche tempo. Dopo la scossa delle 3.32 era anche riuscito a telefonare alla figlia che in quel momento si trovava accanto alla madre, ricoverata nello stesso ospedale e morta qualche giorno dopo il sisma